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I musei di Civita

Il museo etnico arberësh

Meta di numerosi turisti, al suo interno si possono osservare oggetti della civiltà contadina, costumi arbëreshë, una biblioteca monotematica che riguarda l’etnia, una rassegna fotografica su tutte le comunità arbëreshe d’Italia e immagini della liturgia bizantina.
L’allestimento del museo è stato curato in modo da rendere naturale ed agevole la fruizione di tutto il materiale presente. È un archivio di testimonianze dell’umile, dignitosa e travagliata storia del popolo arbëresh.
Il museo nasce per consegnare una memoria storica viva, come centro di studio sull’etnia arbëreshe, per presentare la tradizione religiosa bizantina, per dare fruibilità alla pinacoteca esistente già dal 1979.
Diviso in diverse sezioni, si a rticola su due piani. Al piano terra la Sala dell’Accoglienza riservata alla pubblica relazione con i visitatori, qui si trova una biblioteca monotematica sull’etnia italo-albanese con circa 530 volumi pubblicati in Italia e più di 600 pubblicati in Albania, al primo piano si trova la sala del telaio questa contiene due espositori che mostrano dei percorsi tematici uno riguarda Civita e l’altro le varie aree dell’Arbëria.

La sala centrale del museo è chiamata sala totem, per la presenza di due originali strutture in ferro battuto poste una di fronte all’altra, una sorta di libro i cui rami possono essere sfogliati e mostrano uno, la leggenda di Skanderbeg e l’altro una mostra fotografica sul Ponte del Diavolo.
L’ultima parte è la sala del costume così chiamata in quanto qui è esposto il vestiario tradizionale, il vestito femminile di gala, quello di mezza festa quello giornaliero, il costume maschile, un costume nobiliare proveniente dal Kossovo, un costume di gala della comunità da Cavallerizzo, ed un costume giornaliero di San Giorgio Albanese.
Situato nell’antico Palazzo Castellano, di proprietà dell’Ente Parco Nazionale del Pollino.
Nasce come idea nel 2006 attivo nel 2009 con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare i centri storici, valorizzare le culture peculiari del luogo, favorire un uso compatibile delle risorse paesistiche.
Centro informativo sul Parco del Pollino sui servizi offerti e sulle possibilità di visita.
Una sala espositiva e una biblioteca offrono la possibilità di lettura e interpretazione sulle emergenze del territorio.

Giuseppe Placco - Il museo etnico Arbëreshe "Gennaro Placco"

Eco-museo della filanda

L'eco-museo della filanda di Civita, sorto nel 2010 per volere dell'Amministrazione comunale e dell' Associazione Iris Cooperativa Onlus, con l'intento di ripercorrere non solo le antiche tradizioni locali ma soprattutto di rivalutare una operosità e una attività produttiva intensa e quanto mai importante del passato civitese, quella della lana, è strutturato in tre ambienti ciascuno con una sua funzionalità.

L'ex depuratore cittadino, infatti, sapientemente restaurato, è stato adibito ad area di accoglienza e biglietteria; la Filanda vera e propria è stata recuperata quasi integralmente nel suo impianto produttivo mentre nel Molino si susseguono una serie di pannelli informativi che spiegano la funzionalità dei macchinari e l'antico processo produttivo.

Trattasi di un Museo di archeologia industriale sorto al termine di un approfondito studio sulla famiglia detentrice della filanda, i Filardi di San Lorenzo Bellizzi giunti a Civita e divenuti operosi già dal 1906 in questo settore; sulle reti viarie e commerciali del primo Novecento in Calabria; sui luoghi di maggiore produzione della lana (alla fine dell'800 si contavano opifici a Cosenza, Mormanno e sette nel territorio di Morano); sull'impianto produttivo vero e proprio della Filanda e sul complesso ciclo di lavorazione della lana.

La prima citazione della Filanda Filardi di Civita, stando ai documenti rinvenuti, risale al 1820 allorquando fu edificata in località "Sotto la Fontana" e registrata nel Catasto Murattiano su una pendenza naturale parallela al corso del Raganello.
Il museo della Filanda di Civita è una struttura dinamica e moderna e offre tutti i servizi di didattica culturale e ambientale nonché visite sul territorio, itinerari per le scuole e i gruppi di visitatori e laboratori intensivi.